unconventional_tour Cucina veneta 1

La polenta è un alimento antichissimo, già conosciuto dall’uomo delle caverne, dai Babilonesi agli Assiri, dagli Egiziani  ai Greci, le  testimonianze si hanno  grazie ai semi rinvenuti nei vari scavi.

Il termine polenta deriva dal latino puls, una sorta di polenta di farro che in latino veniva chiamata far, da cui deriva il termine farina. che costituiva la dieta delle antiche popolazioni .

Inizialmente la polenta arcaica si otteneva grazie a  cereali come ad esempio il farro, la segale,il miglio, il grano saraceno macinati grossolanamente tra due pietre e cotti in acqua bollente.

Ancora oggi questi tipi di polenta fanno parte  della cucina tradizionale di alcune popolazioni come ad esempio la polenta di miglio in Burchina Faso, mentre nelle Antille si prepara il Funchi di mais, in Burundi  si prepara il Kirundi con la farina di manioca e in Corsica è diffusa la pulenda realizzata con la farina di castagna.

 

unconventional_tour polentaLa polenta ,come la conosciamo oggi dal tipico colore giallo l’abbiamo grazie al  mais,  cereale introdotto in Europa  nel XV secolo importato dalle Americhe  grazie alla spedizione di Cristoforo Colombo.

La prima semina in Italia sembra datata 1554 in Veneto, mentre la prima coltivazione di mais in Lombardia  si ebbe  a Lovere in provincia di Bergamo, grazie al nobile Petro Gajoncelli che si racconta avesse importato ben quattro chicchi di mais dalle Americhe nel 1658.

Una curiosità nelle campagne si sente spesso chiamare il mais “granoturco” perché nei primi del XVI secolo, nel linguaggio comune del popolo si chiamava “turco” tutto ciò che era straniero e dal momento che questo cereale proveniva dall’altra parte del mondo non c’era da stupirsi.

 

Attualmente con le conoscenze nutrizionali che abbiamo, si sa che è un alimento completo e che se è abbinato a contorni di tradizione contadina come salsicce, verdura, formaggi si ottengono piatti da buongustai, equilibrati e saporiti.

Buona polenta a tutti!

 

 

 

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