La mostra in corso a Palazzo Reale ci consente di approfondire la conoscenza di un artista complesso quale Jheronimus Bosch, aprendo la porta sul suo mondo fantastico e onirico, incentrato sui temi del vizio, della tentazione, della meditazione, della preghiera.

Jheronimus Bosch, secondo i curatori, rappresenta l’emblema di un Rinascimento “alternativo”, lontano dal Rinascimeto governato dal mito della classicità, ed è la prova dell’esistenza di una pluralità di Rinascimenti, con centri artistici diffusi in tutta Europa.

L’esposizione, curata da Bernard Aikema e Fernando Checa e forte di numerosi prestiti internazionali, va ben oltre il profilo monografico del pittore.

In questa ricchissima esposizione spiccano alcuni dei più celebri capolavori di Bosch e opere derivate da soggetti del Maestro, mai presentate insieme prima d’ora in un’unica mostra.

Bosch è infatti autore di pochissime opere universalmente a lui attribuite e conservate nei musei di tutto il mondo. Proprio perché così rari e preziosi, difficilmente i capolavori di questo artista lasciano i musei cui appartengono, e ancora più raramente si ha la possibilità di vederli riuniti in un’unica esposizione.

Si potranno ammirare i Santi che resistono alle tentazioni e alle insidie con elementi inquietanti, ma che fanno riflettere. Animaletti strani, come demoni, pesci trasformati in barche, figurine fantastiche, donne che cavalcano topi, teste collegate alle gambe. Il fuoco, Imbuti e oggetti domestici che si trasformano in oggetti di tortura per i dannati. Una visione didascalica del peccato che Bosh vive nei sogni e visioni oniriche. Di queste visioni in molti casi nelle sue opere prevale l’aspetto grottesco e dissacrante, oppure appaiono riferimenti all’esoterismo e all’alchimia, anche in questo caso una sorte di classicità deformata.

Con il suo linguaggio analitico, ricco di dettagli, tipico degli artisti del Nord Europa, il pittore riesce a rendere credibili e naturali le forme più curiose e irrealistiche, le creature più bizzarre che affollano le sue composizioni dalle atmosfere enigmatiche.

L’esposizione di Palazzo Reale non è una monografica convenzionale, ma mette in dialogo capolavori tradizionalmente attribuiti al Maestro con importanti opere di altri maestri fiamminghi, italiani e spagnoli, in un confronto che ha l’intento di spiegare al visitatore quanto “l’altro Rinascimento”, non solo italiano e boschiano, negli stessi anni o immediatamente successivi influenzerà grandi artisti come Tiziano, Raffaello, Gerolamo Savoldo, Dosso Dossi, El Greco Greco per citare solo i più importanti, alimentando quel filone anti-classico che percorre tutto il ‘500, del quale Bosch è stato un anticipatore.

Orario

Lunedì chiuso.
Da martedì a domenica ore 10:00-19:30
giovedì chiusura alle 22:30
Ultimo ingresso un’ora prima.

Indirizzo

Palazzo Reale di Milano

P.za del Duomo, 12

20122 Milano

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